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Margherita Sensi

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iperspettrale-camera

Margherita Sensi

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Sede di Antares Vision a Travagliato BS

La camera iperspettrale utilizza un sensore sensibile alla luce ma non alle sole lunghezze d’onda della parte visibile, bensì anche a quella parte di spettro oltre il visibile (vicino infrarosso) dove l'occhio non può vedere. È possibile inoltre focalizzare l’analisi a specifici intervalli e ricercare quindi eventuali informazioni peculiari dell’interazione luce-materia. Tale camera scatta, infatti, centinaia di foto separate in lunghezza d’onda di intervalli molto stretti, chiamati anche bande, larghi circa 4 milionesimi di millimetro: per esempio, nel caso di un chicco d'uva scatta più di 220 foto contemporaneamente a coprire l’intervallo sensibile di lavoro da 900 a 1.700 nanometri. L’oggetto potrà essere analizzato quindi in 220 immagini diverse prese dalla stessa angolazione: ciascuna  differirà, o meno, dalle altre a causa della composizione chimica dell’oggetto stesso.

Determinati elementi o composti chimici assorbono, infatti, la radiazione (infrarossa in questo caso) in modo diverso, e dunque modificheranno lo spettro in modo caratterizzante. La potenza della tecnologia iperspettrale non è vincolata all’intervallo di lunghezza d’onda, cioè camere diverse e sensori interni diversi possono rilevare radiazioni diverse. Per questo tale tecnologia innovativa trova applicazioni in vari ambiti, dal geologico al biomedicale, dal settore agricolo a quello alimentare, senza escludere l’investigazione forense. (fonte: Antares Vision)