COM.PACK.news

La rivista online sull'eco-packaging |Abbònati al bimestrale

Letizia Rossi

Condividi l'articolo su:

Imballaggi

Mare Plasticum / Flotta contro i flottanti

Parte dalla foce del Tevere l'operazione di recupero che coinvolgerà le principali foci. a Fiumicino in azione una parte delle 32 navi incaricate di recuperare e sorvegliare

Letizia Rossi

Condividi l'articolo su:

Al più recente report che fotografa l’entità del fenomeno del marine litter nel Mediterraneo i ricercatori dell’IUCN (International Union for conservation of Nature) hanno dato l’eloquente titolo di Mare plasticum. Pubblicato lo scorso autunno, mostra chiaramente quali siano le responsabilità italiane in termini di rilascio di macro e microplastiche. Delle 230mila tonnellate di plastica che ogni anno si riversano nel Mediterraneo, il 50% proviene da tre paesi: Egitto (la metà, dalla foce del Nilo), Italia e Turchia. Non solo: tra le 10 località che maggiormente contribuiscono a riversare in mare materiali plastici, la città di Roma si piazza al secondo posto nella classifica delle macroplastiche (1809 tonnellate all’anno, su un totale nazionale di oltre 34mila), e addirittura al primo in quella delle microplastiche (in questo caso dividendo il podio con Milano e Torino, e accompagnata da altre due città italiane, Palermo e Genova).

Tutto questo basta a spiegare perché per avviare le operazioni della flotta antinquinamento voluta dal ministero dell’Ambiente per contrastare il marine litter sia stata scelta la foce del Tevere. A Fiumicino sono entrate in azione le navi di Castalia, consorzio già da una ventina d’anni impegnato nel contrasto agli idrocarburi, che si occuperanno ora anche del marine litter, inserito nel contratto da quasi 48 milioni di euro, di durata biennale, assegnato in seguito a gara comunitaria. Le 32 navi specializzate si occuperanno dunque del recupero di rifiuti – soprattutto plastiche – galleggianti sorvegliando, a rotazione, alcune delle zone più sensibili, soprattutto le foci dei fiumi, principali responsabili dell’inquinamento marittimo, e le aree marine protette.

Il progetto presentato dall’ormai ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa prevede tra l’altro il monitoraggio della provenienza dei rifiuti raccolti e in collaborazione con Corepla l’analisi della qualità dei rifiuti, con l’intento di riciclare e recuperare gli imballi di plastica.
Il recupero in mare è però solo l’ultimo dei passaggi per contrastare il marine litter, se si considera che lo stesso report dell’IUCN indica come primo e più efficace sistema di contrasto il miglioramento della gestione dei rifiuti e della differenziata, accanto ad azioni per limitare l’uso delle plastiche e interventi sui corsi dei fiumi. Anche i dati relativi alla quantità di plastica nel Mediterraneo restano per il momento solo delle stime, dal momento che solo lo 0. 1% dei rifiuti è alla deriva in superficie.