COM.PACK.news

La rivista online sull'eco-packaging |Abbònati al bimestrale

Roberta Ruggiero

Condividi l'articolo su:

Mercati

Codifica / Il QR-code diventa quotidiano

Grazie al Green Pass, si diffonde la famigliarità fra i consumatori: quali altre opportunità?

Roberta Ruggiero

Condividi l'articolo su:

QR code green pass smartphone-technology-phone-communication

Il piccolo riquadro in bianco e nero vettore di dati e informazioni viene adottato sempre di più quasi ovunque: prodotti alimentari, bevande analcoliche, pubblicità, biglietti aerei: e di recente per facilitare la verifica di possesso del Green Pass. A seguito della diffusione del Coronavirus, i QR-codes sono diventati strumenti d’uso comune grazie alla loro duttilità. L’utilizzo si è ampliato sia nel retail sia nella ristorazione, ad esempio con i menu digitali. Tuttavia, la sua applicazione più estesa è legata alle vaccinazioni, attraverso l'istituzione del Green Pass o Certificato COVID-19 verde, che è diventato obbligatorio per accedere ai luoghi pubblici e spostarsi più facilmente in Europa.

Analizzando un rapporto Statista, condotto nel 2019 sull'utilizzo dei QR-codes, emergeva già un aumento significativo: l'Italia era la terza nazione in tutta Europa che ne faceva il maggior uso e ora l'82% della popolazione sa come utilizzarli. A differenza di quanto si potrebbe pensare, non sono i giovani a ricorrervi maggiormente, ma la fascia d'età dai 35 ai 44 anni (27%), quindi quelli che si occupano di più di acquisti familiari e personali. Questa tendenza è confermata anche da altre parti del mondo, per esempio dalla piattaforma di sicurezza mobile-centrica MobileIron: attraverso una ricerca condotta su 2.100 professionisti negli Stati Uniti e nel Regno Unito, emerge che quasi la metà (47%) ha confermato un aumento dell'uso dei QR-codes. Sinonimo di praticità, attraverso il loro uso contactless, e sostenibilità, con il loro aiuto nel ridurre l'uso della carta stampata, possono essere un prezioso alleato a lungo termine.

Potenzialità
Innumerevoli sono le soluzioni che potrebbero essere adottate per facilitare la vita, aumentare la curiosità e risparmiare tempo. Basti opensare al customer journey in un supermercato e a come i QR-codes potrebbero essere d’aiuto nello scannerizzare i prodotti, eliminare le file in cassa e semplificare gli acquisti; si potrebbe persino generarne uno ogniqualvolta si inizia la spesa, tenendo traccia dei singoli prodotti per poi pagare tutto tramite l’app dell'insegna del distributore, eliminando tempi di attesa e file. Oppure pensare di arricchire i packaging dei prodotti creando “etichette nutrizionali estendibili”: il QR-code può completare le informazioni obbligatorie nutrizionali con dettagli utili ai consumatori più attenti alla filiera del prodotto piuttosto che all’impatto che lo stesso ha sull’ambiente.
medicine-paper-health-label
Si può immaginare di fidelizzare il cliente attraverso i QR-codes proponendo sconti o servizi dedicati a chi acquista, scannerizza e acconsente al rilascio dei propri dati a fini promozionali. E infine, si potrebbero rendere 'parlanti' le etichette poste all’interno degli indumenti: il QR-code impresso all’interno fornirebbe informazioni quali composizione, provenienza e lavaggio. Insomma, bisognerebbe dare solo spazio alla fantasia.

La storia del QR-code

La necessità di avere sempre più informazioni, combinata con la necessità di risparmiare spazio e tempo, ha dato origine al codice di risposta rapida, meglio noto come Quick Response Code, ovvero QR-code. In sintesi, è possibile descriverlo come l'unione del mondo fisico con quello virtuale.

La sua storia inizia quasi 50 anni fa, nel 1974, con il suo antenato codice a barre. Quest'ultimo fu messo a punto per un'esigenza molto specifica, dettata da un problema sociale: in Giappone, gli addetti alle casse della grande distribuzione erano costretti ad inserire manualmente il prezzo nel registratore di cassa, ed in molti soffrivano di intorpidimento al polso e sindrome del tunnel carpale.

L'invenzione del codice a barre nasce per superare quel problema, ma presto emergono i suoi limiti. I codici a barre decodificano le informazioni solo in una direzione e fino a un massimo di 20 caratteri alfanumerici, mentre il QR-Code è un codice bidimensionale-2D, in cui le informazioni sono codificate in due direzioni, trasversale e longitudinale, fino a circa 7.000 caratteri diversi. Il vero debutto del QR-code, tuttavia, ha luogo nel 1994 con la società giapponese Denso Wave, che inizia ad usarlo negli stabilimenti Toyota per tracciare parti di auto. Il codice a barre viene quindi sostituito per la sua incapacità di contenere più di un'informazione.

Ci sono stati due eventi che hanno reso il QR-code sempre più diffuso: la sua possibilità di essere utilizzato liberamente, diventando così un codice pubblico, e la diffusione dei telefoni cellulari con la possibilità di decodificarlo e leggere le informazioni in esso contenute. Nel 2014 è stato introdotto il Frame QR, che consente di sfruttare appieno il potenziale di un QR-code combinandolo con illustrazioni e foto.
red-drink-box-coca-cola-brand-product