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Letizia Rossi

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Mercati

Piatti pronti / Crescita a doppia cifra nel 2021

Il fenomeno ready to eat e asporto sopravvive alla pandemia

Letizia Rossi

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(Articolo pubblicato sul numero 56 di Com.Pack a p. 6) Dalla pausa pranzo in ufficio ai tavoli dello smart working, dalle cene in famiglia ai momenti di ritrovo con gli amici: il cibo pronto o recapitato a domicilio è un fenomeno che negli anni della pandemia ha conquistato numeri in costante crescita, stabilizzando una tendenza che in realtà accennava andamenti positivi già da un quinquennio.
Le ragioni del successo sono numerose e vanno ricercate solo in parte nelle nuove abitudini forzate prima, e lasciate in eredità poi, dal Covid: hanno infatti anche a che fare con un nuovo modello di organizzazione familiare. Così, nonostante gli aumenti di prezzi degli alimentari, il settore dei piatti pronti ha per il momento continuato a registrare aumenti a doppia cifra e si fa largo con nuove proposte anche nei canali discount.

LA RIVINCITA DEL FRESCO
I dati dell’ultima analisi di mercato di IRI dedicata ai piatti pronti (pubblicata a maggio 2022) riferiscono di un fatturato totale in Italia di 1,8 miliardi di euro con tutte e tre le tipologie (fresco, surgelato e ambient) in positivo. Significa una crescita del 19% sul 2021 e sul triennio una media del +9,5%. A trainare la tendenza è certamente il fresco che da solo realizza un +27% affermandosi sul surgelato (+7.5%). Quest’ultimo aveva goduto al contrario di ottimi riscontri nel 2020 in un frangente in cui era però di maggior evidenza la necessità di scorte domestiche.

IL FENOMENO DISCOUNT
Analizzando i canali distributivi, il report IRI cita al primo posto ancora il supermercato (oltre 150 milioni di euro) anche se la prestazione più brillante è quella del discount (+28%), cui gli italiani si sono rivolti per far fronte ai rincari degli ultimi mesi: la recente analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio al dettaglio per il primo semestre del 2022 riporta un incremento delle vendite di questo canale del 9%. Si tratta anche dell’unico canale in cui – tornando ai dati IRI – crescono tutte e tre le tipologie di piatti pronti, a testimoniare il tentativo dei discount di avvicinarsi per offerta alla grande distribuzione.

NEL FRIGORIFERO VINCE IL SUSHI
Tra le direttrici di crescita del fresco, al primo posto resta il sushi, che vale oltre 230 milioni di euro (in aumento del 45% sul 2021) con un numero di referenze sicuramente maggiore rispetto a tutti gli altri piatti pronti e nonostante un prezzo medio quasi triplo, benché lievemente in calo (30 €/kg contro i 10,60 € del resto dell’offerta). Seguono i sostitutivi vegetali (117 milioni, +34%), che si impongono anche nella tipologia surgelato (+23%, pur valendo solo 12 milioni di euro). L’indagine IRI mostra come l’ambient sia penalizzato da un’offerta (risotti, zuppe…) su cui la proposta chilled prende il sopravvento.

PRONTO E A DOMICILIO
La cucina giapponese è, del resto, tra le preferite nelle ordinazioni degli italiani, come rivela l’Osservatorio nazionale sul mercato del cibo a domicilio redatto da Just Eat: la piattaforma ha avuto nel 2021 un aumento degli ordini del 59% e del 50% dei ristoranti partner, mentre Deliveroo riferisce di un incremento dei virtual brand (cioè degli esercizi presenti sulla piattaforma) del 90%. Benché l’origine del fenomeno delivery sia da ricercare nei lockdown, il successo è rimasto stabilmente positivo, riferiscono i dati di Statista (l’Istat tedesco). Nonostante i volumi non crescano più come nei giorni del boom del 2020 (+48% sul 2019), il 2022 si chiude con un incasso a livello globale di 323 miliardi di dollari (+9% sul 2021). Entro il 2026 il comparto dovrebbe arrivare a valere circa 466 miliardi di dollari l’anno.

POCO TEMPO E TROPPA FAME
Senza considerare i periodi di quarantena e di chiusura, le ordinazioni a domicilio risolvono il problema della preparazione della cena nelle famiglie con tempi sempre più ristretti a causa degli impegni lavorativi, ma sono anche tra le opzioni che gli italiani hanno considerato per risolvere il problema del pranzo durante l’orario di lavoro nei periodi di inattività delle mense aziendali e dei timori di contagio. La rinascita della schiscetta, solo ribattezzata “lunch box”, ha creato lo spazio di crescita per i pasti pronti, anche tra le mura del lavoro a distanza e sta aprendo le porte a nuove proposte per il futuro, come i distributori automatici – evoluzione gourmet della macchinetta del caffè – o i supermercati automatizzati, o ancora le consegne veloci che in collaborazione con Deliveroo Hop Esselunga sta sperimentando a Milano.