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Luca Maria De Nardo

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Materiali / Mercati

Acciaio: Il riciclo rende di più se…

Luca Maria De Nardo

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Le impurità fanno aumentare i costi e riducono l’efficienza economica della filiera: le misure messe in campo dal Consorzio Ricrea premiano chi investe in qualità.

Lo scorso anno, l’82,2% degli imballaggi di acciaio immessi al consumo in Italia sono stati avviati a riciclo, permettendo di superare ampiamente gli obiettivi minimi europei (70% entro il 2025). Ma accanto alle quantità, c’è un’altra battaglia: quella a favore della qualità.

L’Allegato Tecnico è la specificazione da parte dei singoli consorzi dei dettagli contenuti nella parte generale dell’Accordo-Quadro ANCI-CONAI che si compone di una parte comune e di specifiche pattuizioni allegate: queste regolano raccolta, qualità, riciclo, corrispettivi, ecc.

Lo scorso giugno, Ricrea, il Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio ha emanato il suo specifico Allegato Tecnico che permette di misurare sia l’attuale qualità del riciclato, sia l’evoluzione dei prossimi anni. Ne parla Federico Fusari, direttore del consorzio.

Quali sono i contenuti principali dell’Allegato Tecnico di Ricrea?

Il nostro intento è incentivare appunto la purezza e rendere efficiente ed economicamente vantaggioso il riciclo. E lo strumento fondamentale per arrivarci è la ripartizione per fasce di qualità dei corrispettivi, cioè i contributi che il consorzio eroga ai Comuni Italiani, o ai soggetti delegati quali ad esempio le multiutility. Questi contributi variano a seconda del livello di purezza. Sono previste quattro fasce: la prima, di eccellenza, prevede un valore massimo del 4%; seguono la prima fascia, che va dal 4% al 10%, una seconda che va dal 10% al 16% e la terza, che è la peggiore, compresa fra il 16% e il 22%. Ad ognuna corrispondono contributi differenti: nel 2020 la fascia di eccellenza prevede 131 euro, la prima 120, la seconda 98 e la terza 60 euro. Il delta fra quella di eccellenza e la terza è evidente: si dimezza il contributo.

Quando è stato approvato questo Allegato Tecnico?

La parte generale comune a tutti i consorzi era stata concordata ed approvata alla fine dello scorso anno. Invece gli allegati tecnici dovevano entrare in vigore ad aprile, ma per la loro messa a punto abbiamo tutti subìto sia i rallentamenti fisiologici della pandemia, sia gli effetti della negoziazione; poi, si voleva pubblicarli contemporaneamente a quelli degli altri consorzi, ma alla fine è stata lasciata libertà sui tempi. Ecco, quindi, che lo abbiamo pubblicato il 1° giugno, con durata quinquennale. Ad oggi sono stati pubblicati, oltre a quello dell’imballaggio in acciaio, quello su carta e cartone e quello sul vetro.

Qual è stato il contributo degli operatori nella messa a punto di questo Allegato?

Il partner rimane ANCI, il quale può avvalersi delle associazioni rappresentative delle attività di selezione; non abbiamo dialogato direttamente, quindi, con le piattaforme, anche se certe pattuizioni sono state comunque condivise. In linea generale, le maggiori difficoltà, le abbiamo incontrate sul tema dell’addebito degli oneri di smaltimento: infatti, al di sotto di una certa franchigia, gli oneri sono a carico delle piattaforme, cioè dei convenzionati come prevede l’accordo, ma nel passato, questi oneri venivano addebitati direttamente dal recuperatore incaricato da Ricrea, con difficoltà per questi ultimi di essere pagati dalle piattaforme. Quindi, abbiamo concordato che sarà Ricrea, sollecitata dalle imprese di rottamazione, ad attribuire direttamente questi oneri di smaltimento. La parte più calda di questo problema tecnico complesso è stato definire l’entità, il valore economico di questi oneri, fissato oggi in una tariffa media unica di 165 €/t: poiché è un valore frutto di compromesso, non ha interamente soddisfatto tutti gli attori dell’operazione. Si tratta, comunque, di un valore rivedibile ogni sei mesi.

Cosa si intende per impurità?

Presenza di altri materiali, in generale; in particolare tutti i non ferrosi. Per esempio, i frammenti di vetro o di plastica dentro un contenitore all’interno di un prelievo a campione vengono pesati insieme a tutti i materiali che compongono il campione: si determina cosi, con prove ripetute, la qualità dei lotti forniti da un determinato operatore che prepara per il riciclo. Per esempio, nel caso di una grande città dove si fa una raccolta cosiddetta ‘multileggeri’, la piattaforma che prepara al riciclo separa plastica da metallo e nel metallo alluminio e acciaio. I campioni vengono prelevati alla fine dei processi di separazione dei vari materiali.

Perché la qualità nel processo di riciclo è importante sotto il profilo tecnico ed economico?

Vi sono costi di selezione e pulizia che si rendono necessari per rendere idonei i rifiuti da imballo metallico per la produzione di acciaio secondario: all’aumentare delle impurezze, aumentano i costi. Inoltre, consideriamo che i costi di smaltimento degli scarti di produzione sono aumentati molto nell’ultimo periodo: da 80 a 220-230 euro a t solo negli ultimi 24 mesi. Inoltre, gli spazi per lo stoccaggio e il trattamento di questi scarti sono sempre più rari. Insomma, la qualità non è più facoltativa, è obbligatoria.

Quali altri strumenti o processi fanno aumentare la qualità?

Importante è la prima fase, quella in cui si previene lo scarto: la attua il cittadino quando conferisce correttamente nei differenti contenitori indicati a seconda del Comune in cui vive. Non mi riferisco a pratiche forse superflue, come lavare accuratamente il contenitore o togliere le etichette, attività che vengono svolte meglio e a minori costi a livello industriale, quanto piuttosto ad abitudini scorrette: riempire il contenitore metallico con altri rifiuti rende più complessa l’attività di selezione e rende più oneroso l’intero processo. Infatti, Il momento più importante che determina maggiormente la qualità in uscita dal processo è proprio la selezione che avviene negli impianti: è un fatto di tecnologia, di automazione, di monitoraggio del processo.

RICREA - Imballi in metallo

In 22 anni la qualità dell’imballo in acciaio messo al consumo è nettamente migliorata, con riduzione di pesi importanti a parità di prestazioni; ma la qualità delle differenziate? Come è cambiata?

C’è stata un’evoluzione verso l’alto, accelerata negli ultimi cinque anni. Durante i primi 15 anni, il 50% del materiale raccolto era classificata come ‘seconda fascia’ ma non era in vigore un meccanismo che premiasse la qualità. Invece, dal 2015 ad oggi il meccanismo delle fasce è diventato progressivamente più stringente. Le piattaforme hanno gradualmente investito in controlli, organizzazione del lavoro e tecnologie. Molte hanno fatto valutazioni economiche: una grande piattaforma tratta 10mila t l’anno; e ricevere 40 euro in più a t significa 400mila euro l’anno. Credo che alcune abbiano investito in un secondo passaggio in linea per togliere ulteriori impurezze. Confermo, quindi, che oggi la tendenza è verso un miglioramento della qualità: la metà dei conferimenti, nel 2019 era in prima fascia.

Lei pensa che sarebbe utile e possibile che il sistema di gestione degli RSU in tutte le sue componenti beneficiasse del Recovery Fund, il Fondo per la Ripresa che destina all’Italia 209 miliardi?

in linea di massima sì, ma per quanto riguarda i rifiuti di imballaggio che rappresentano non più del 30% dei rifiuti urbani dovremmo muoverci in maniera unitaria insieme a Conai ed al sistema associativo delle imprese della selezione. C’è un precedente positivo, anche se non di natura economica: durante i giorni caldi della pandemia, quando le raccolte differenziate non si sono fermate, e le piattaforme ricevevano e trattavano ma non potevano consegnare ai riciclatori saturandosi di conseguenza, il Governo ha agito con notevole rapidità, elevando provvisoriamente i limiti di stoccaggio. Questa decisione fu presa grazie alla pressione unitaria di consorzi, operatori e riciclatori. Tornando alla sua domanda, ritengo che le autorità di Governo potrebbero essere sensibili a proposte in questa direzione, anche se ricevere fondi è ovviamente operazione piuttosto complessa e, in tema di previsione di impianti di gestione rifiuti, occorre anche vincere le reticenze degli amministratori locali.

Per approfondimenti, consultare: Ricrea. sezione documenti.