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Luca Maria De Nardo

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Mercati

Italia e UE: impatti Covid 19 a luglio

Luca Maria De Nardo

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Congiuntura imballi italia luglio 2020

La ripresa della produzione di imballaggi italiana fa una pausa a luglio.

La produzione italiana di imballaggi di luglio è diminuita dello 0,9% rispetto a giugno 2020 effettuando una pausa rispetto alla netta ripresa del mese di giugno. Il recupero dei livelli precrisi dovrà ancora attendere; infatti, l’indice generale della produzione di imballaggi è inferiore del 6,4% rispetto a luglio 2019 (fig. 1). La dinamica dell’attività non è uniforme nei differenti comparti. La produzione di imballaggi in carta e di cartone ondulato di luglio 2020 è quasi ritornata ai livelli dello stesso mese dell’anno scorso (-1,6%). All’estremo opposto, le produzioni d’imballaggi metallici e di legno soffrono ancora con contrazioni del 16,9% e del 14,4% e una persistente tendenza al calo.

Anche a luglio, l’andamento della produzione italiana di imballaggi si conferma più resiliente rispetto all’industria italiana, che, invece, registra una contrazione del 7,4% rispetto al 2019. Il risultato meno negativo del comparto imballaggi si spiega con performance relativamente migliori dei settori cliente (fig. 7). Infatti, a luglio 2020 l’industria alimentare e quella delle bevande sono tornate su livelli di attività comparabili a quelle dello stesso mese del 2019, rispettivamente +0,3% e +0,1%.

Nel contesto internazionale, la produzione d’imballaggi dell’Unione Europea a 27 diminuisce in media del 6,3% rispetto a luglio 2019. Dietro questo risultato si evidenzia uno sfasamento tra le dinamiche dei principali Paesi. La produzione tedesca mostra una diminuzione costante da marzo a luglio. Di conseguenza, la Germania che aveva risultati migliori della media all’inizio della crisi, contribuisce adesso a deprimere la media europea (-7,9% rispetto a luglio 2019). Al contrario, la ripresa pare consolidata per la Spagna (-3,8% rispetto a luglio 2020) e la Francia (-6,3%). Infine, la produzione italiana di imballaggi si situa in una posizione mediana perché, dopo il minimo toccato a maggio, non è ancora su di un sentiero di ripresa consolidato. (a cura di Antonio Savini-ASEtude-asetudes @ gmail.com)

[caption id="attachment_21178" align="aligncenter" width="908"] Fonte: elaborazioni ASEtudes su dati destagionalizzati Eurostat, base 2015=100[/caption]

[caption id="attachment_21179" align="aligncenter" width="908"] Fonte: elaborazioni ASEtudes su dati destagionalizzati Eurostat, base 2015=100[/caption]

[caption id="attachment_21180" align="aligncenter" width="908"] Fonte: elaborazioni ASEtudes su dati destagionalizzati Eurostat, base 2015=100[/caption]

[caption id="attachment_21181" align="aligncenter" width="908"] Fonte: elaborazioni ASEtudes su dati destagionalizzati Eurostat, base 2015=100[/caption]

[caption id="" align="aligncenter" width="908"] Fonte: elaborazioni ASEtudes su dati destagionalizzati Eurostat, base 2015=100[/caption]

 

[caption id="attachment_21183" align="aligncenter" width="908"] Fonte: dati destagionalizzati ISTAT, base 2015=100[/caption]

[caption id="attachment_21184" align="aligncenter" width="908"] Fonte: elaborazioni ASEtudes su dati destagionalizzati Eurostat, base 2015=100[/caption]